sabato, maggio 26, 2007

Siamo a Maggio...quasi Giugno

Dando un'occhiata al calendario... minchia... come vola il tempo. Maggio e' quasi al termine e Giugno alle porte. Entro fine mese presentero' domanda per organizzare una piccola mostra personale al centro di Zagabria... una persona che lavora in quella galleria ha espresso qualche dubbio poiche' "organizzano solo mostre d'arte applicata".

E cioe'? Cosa oggi NON e' arte applicata? Una illustrazione e' "applicata" perche' e' destinata ad un uso commerciale differente da quello puramente estetico? Mi suona un po' forzata come definizione. Perche' un'icona non dovrebbe allora rientrare in tale categoria? E' fatta su commissione, e' fatta per una destinazione d'uso che e' ben oltre il valore estetico... mah.

P.s. in quella galleria, molti "artisti" d'arte applicata, espongono i propri quadri... arte applicata anche quella? Hmmmmm

mercoledì, maggio 16, 2007

Ipocrisia e ricchezza

Non riesco a stare lontano dai dibattiti... specialmete quelli sulla Chiesa. Vista la comune predisposizione al pensare che la chiesa sia IPOCRITA poiche' predica la vicinanza ai poveri sebbene "ricca" ed immersa nello "sfarzo", propongo una riflessione:

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Allora...questa e' la definizione di Ipocrisia nel dizionario cristiano: È la finzione con la quale una persona simula buoni sentimenti, amichevole disposizione, rettitudine di vita per accattivarsi la considerazione altrui o in vista di un proprio scopo particolare. Essa è più volte stigmatizzata nella Bibbia come frutto della menzogna e dell'orgoglio (Mt 6,2 ss.; 23,5-7). L'ipocrisia ha una valenza profondamente antisociale, in quanto impedisce lo sviluppo di autentici rapporti interpersonali.

Mi sembrava giusto riportarlo perche' a volte leggo interventi che tondono al “forzare” il significato del termine. Dato come corretta la definizione che ho riportato, chiedo: e' ipocrita la persona che predica la semplicita' e la vicinanza ai poveri pur essendo “ricca”? E ancora.... e' ipocrita la persona che propone di vivere con semplicita' pur vivendo con semplicita' i beni che possiede?

Seguendo il tuo ragionamento sembra che per diffondere l'ideale dell'aiuto degli ultimi bisogna PER FORZA essere “Poveri”. Nella storia della chiesa, invece, vi sono stati notevoli casi di “ricchi” che pur rimanendo ricchi, sono stati d'esempio...esattamente come tanti che hanno preferito abbandonare davvero tutto per dedicarsi ai poveri. Francesco d'Assisi... ad esempio, o piu' vicino a noi... Teresa di Calcutta. Ma una “strategia”esclude l'altra? Ti propongo 2 passi delle scritture ed un paio di riflessioni:

Il primo passo e' quello del Giovane Ricco: (Matteo 19,16-22)
16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: "Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?"
17 Gesù gli rispose: "Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". 18 "Quali?" gli chiese. E Gesù rispose: "Questi: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso". 20 E il giovane a lui: "Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?" 21 Gesù gli disse: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi". 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.

Il secondo passo e' sempre da Matteo (il vangelo piu' “umano” tra i 4), riguardante il tributo a cesare (Mt 22,15-22):

15 Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. 16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: "Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone. 17 Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?"
18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: "Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli porsero un denaro. 20 Ed egli domandò loro: "Di chi è questa effigie e questa iscrizione?". 21 Gli risposero: "Di Cesare". E Gesù disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio". 22 Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono.

Prima riflessione: Parto dal secondo passo.... ti chiesi cosa ne pensavi e non hai saputo rispondere. Perfettamente normale. Sicuramente sai che Gesu' stava sulle balle a molte persone... essendo “scomodo” cercavano di toglierlo di mezzo usando mezzi “legali”... l'occupazione romana aveva introdotto diverse leggi, tra cui il divieto dell'uccidere qualcuno senza previa condanna dell'autorita' romana.... quindi cercavano di accusare Cristo di “lesa maesta' “ o di “sovversivismo”, pena per cui molti “profeti” e sedicenti “messia” erano stati condannati alla pena capitale negli anni precedenti alla predicazione di Cristo. Gesu' li spiazza e dice che non c'e' contrasto tra la vita da cittadino e la vita spirituale. Si puo' pagare l'obolo a Cesare, ma a Dio si deve rendere cio' che gli spetta, lo spirito...la fedelta'. La moneta porta l'immagine di Cesare, secondo le scritture l'uomo e' immagine di Dio...comprendi?

Che c'entra tutto questo? E mi rivolgo al primo passo. Il giovane che si accosta a Gesu' gia' e' agli occhi di Gesu' un esempio di chi ha a cuore la propria spiritualita' ed e' alla ricerca di Dio: gia' rispetta la legge dei Padri, ma il giovane chiede ancora di piu'. Gesu' allora gli dice di abbandonare i propri beni. Ma che significa? Significa abbandonare davvero tutto? Allora che rapporto c'e' tra questo passo e quello dell'obolo a Cesare? Che senso ha “rinnegare” la ricchezza quando in un'altra occasione esprime che l'importante e' la vita spirituale? Tutto il Vangelo ha questa apparente struttura contraddittoria... serve allo stimolare la riflessione di chi legge con il proposito di comprendere. Per comprendere QUESTA contraddizione si deve comprendere cio' che Gesu' sottintende oltre alle parole che offre al Giovane: Il giovane e' gia' alla sequela di Dio, ma se vuole essere totalmente ed esclusivamente con Cristo, deve essere pronto a lasciare altri interessi ed altre aspirazioni. Avere una ricchezza personale PUO' ESSERE di impedimento alla propria vita spirituale, ma non lo e' NECESSARIAMENTE, a patto che si riesca a mantenere ben separata la “gerarchia” di interessi... si puo' dare a Cesare quel che e' di Cesare (vivere in una societa' gestendo anche ricchezze materiali), ma dando sempre a Dio cio' che e' di Dio (noi stessi). Torno a ripetere cio' che dissi dei terz'ordini (il terz'ordine francescano e' la soluzione per vivere la “poverta'” francescana in contesti familiari, comunitari, sociali...): Francesco d'Assisi disse che la soluzione era “Avere come se non si avesse”. La ricchezza non e' in contrasto con la spiritualita'...se volessimo trovare il contrasto... esso nasce qual'ora si venerasse la ricchezza.

6:24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. (sempre Matteo).

Lasciami ripetere la frase su cui sto scrivendo questo post:

La chiesa e' IPOCRITA poiche' predica la vicinanza ai poveri sebbene "ricca" ed immersa nello "sfarzo"


Seconda riflessione: Il cristianesimo non e' una filosofia... e' ANCHE una filosofia, ma e' ANCHE religione... giusto per puntualizzare... comunque... penso di aver argomentato sufficientemente sul fatto che semplicita' e predicazione non sono in contrasto con la ricchezza personale... e ti chiedo: quali sono gli esempi di “lusso sfrenato” che conosci? Le chiese? Le chiese sono le zone pubbliche di una istituzione. Anticamente lo sfarzo era una manifestazione di potenza e di gloria...ma chiese “moderne” ne conosci? Dammi qualche indirizzo, perche' vorrei vedere un po' di sfarzo in chiese moderne... I musei Vaticani sono sfarzo? I beni esposti li' vengono da due fonti: DONI e stratificazione storica. Qualsiasi famiglia abbastanza antica possiede mobili “di valore” etc etc... Anelli e catene d'oro di Vescovi e Cardinali? Lo sai che spesso gli anelli vengono fusi per farne di nuovi se non sono beni “d'antiquariato”? Quando un vescovo muore il suo anello passa al successore... e' un simbolo esposto, non una proprieta' personale.
In ultimo: sei mai stato DENTRO al Vaticano? Io si, nella residenza privata di un cardinale. Le cose sono due... o ho beccato il corvo bianco oppure la certezza che tutti vivano nel “lusso sfrenato” non e' proprio una certezza.

Naturalmente non metto in dubbio che vi siano esempi che contrastano con la morale cattolica: Vescovi accusati di strozzinaggio... cardinali piu' dediti al proprio “ruolo” che alle persone... preti che chiedono pagamenti dove non dovrebbero osare. Questi si... sono ipocriti e non li difendo, ma la religione offre soluzioni aperte alla speranza, non soluzioni aperte SOLO alla condanna.

Un'ultima provocazione: se domani la Chiesa decidesse di vendersi TUTTO.... mollare Vaticano, chiese, palazzi. Tutto all'asta ed il ricavato per missioni di beneficenza. Tutti contenti vero? E poi?
Dopo qualche anno le missioni sarebbero nuovamente senza carburante e senza prospettive. Come diceva ***** (un altro utente di cui ometto il nome per motivi di Privacy), il problema della "Fame", nasce dalla cultura del colonialismo e non si risolve senza grandi riforme strutturali a livello mondiale.

La Chiesa sarebbe povera... talmente povera da non avere il denaro necessario per combattere il “combattibile”. Ottima strategia... complimenti

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Non riuscendo (come detto all'inizio) a stare lontano dai dibattiti, ed avendoci preso gusto nel postare qui il frutto delle mie elucubrazioni, ho deciso di riorganizzare i post del blog secondo "labels"... etichette. Nella barra a destra introdurro' un navigatore per facilitare l'accesso a post specifici.


sabato, maggio 05, 2007

Le polemiche sui "funerali negati" di Welby

Avevo precedentemente espresso la mia titubanza nel porre nel blog miei scritti d'opinione... con la semi-convinzione di ricorrevi raramente in futuro. Pochi giorni dopo l'aver postato i miei pensieri sulle "Ingerenze della CEI", mi contraddico, affrontando questo chiacchierato argomento. Ho riflettuto molto negli ultimi mesi riguardo alle polemiche sui funerali "negati" a Piergiorgio Welby.... ultimamente la faccenda, nel passare da televisione ad orecchio, da bocca a bocca, da persona a forum, si sta trasformando come si trasformano le parole sussurrate tra bambini nel gioco del telefono. L'ultima che ho letto, in un forum, mi ha fatto decidere di mettere nuovamente nero su bianco il frutto delle mie riflessioni: "il povero Welby rifiutato dalla chiesa, sebbene cattolico".

Mi permetto di ricordare che Piergiorgio Welby in vita era dichiaratamente ateo. Cosa vede un ateo in un funerale? Vede un gruppo di persone che si riunisce per un rito senza alcun significato. Vede un uomo con la sottana avvicinarsi ad una bara, fare qualche segno in aria, dire qualche frase senza senso e spruzzare la bara d'acqua. Tutto qui.

Di seguito posto un intervento da me redatto per un forum cattolico, riguardo alla polemica su Welby, riaccesa dalle parole di Rivera nel corso del concertone del primo Maggio a Roma.

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Siamo qui per discutere (...)... sai che tedio se qui tutti la pensassero allo stesso modo... quindi benvenga il nostro disaccordo. E' dal disaccordo che nascono discussioni feconde ed e' anche grazie a discussioni come queste che ho potuto approfondire aspetti dellla mia fede che prima non prendevo in esame.

In un primo momento, tornando al caso Welby, ero anche io perplesso di fronte al rifiuto delle esequie... ma visto che sono un radicale rompiscatole sono andato nel dettaglio a vedere quali furono le dichiarazioni di Welby stesso, del Vicariato di Roma, del catechismo della chiesa cattolica... apriori non mi fido di cio' che i media trasmettono e tante volte questo mio approccio ha pagato molto... molto bene. Quindi entro nel merito del discorso e provo a spiegare cio' che penso, con l'invito PER TUTTI di leggere cosa disse Welby in vita della chiesa... di Dio e della religione... cosa disse il Vicariato romano in risposta alla richiesta di Welby e cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica... che e' in parole semplici lo statuto di tutti i cristiani. Dobbiamo conoscerlo:

La chiesa e' una comunita'... il termine stesso deriva da "ecclesia" (riunione), quindi denota un insieme di persone che attuano la scelta di appartenervi. Welby ha pubblicamente dichiarato di essere ateo. Egli stesso si e' posto al di fuori della "ecclesia". Non entro nel merito della sua morte, ma di per se' l'essere ateo dichiarato comporta una risposta-scelta coerente da parte della Chiesa-istituzione. Le scelte della Chiesa sono (dovrebbero, o almeno... cercano di essere Nda) coerenti con quanto scritto nelle sacre scritture. So che menzionare le sacre scritture puo' apparire come il "rifugio dei deboli", poiche' nelle scritture si puo' leggere tutto e niente a seconda delle intenzioni... ma alcuni passaggi, piu' di altri, sono estremamente chiari. Ad esempio, quando i discepoli tornarono dopo la loro prima "missione" da Gesu' e iniziarono a discutere sul cosa la gente diceva del loro Maestro. Gesu' tronca il discorso e con una frase tagliente e terribile smonta il loro entusiasmo chiedendo "Chi dite VOI chi Io sia?".

Ti sembra poco?

Come "Chiesa" siamo chiamati ad una scelta PERSONALE sul far parte o no della ecclesia stessa. PERSONALE. Me ne frego altamente di cio' che dicono gli altri di Cristo. SONO IO a dover dare il mio credo (come rispose Pietro). Welby non solo si e' preoccupato di delegare ad altri la propria "risposta" (disse che i funerali erano solo per far piacere alla moglie), ma in vita disse che Dio non esiste. Ha trattato la Chiesa come una associazione folkloristica cui ricorrere solo come tradizione. Mi spiace ma io non ci sto. Recentemente qui in Croazia e' morto un politico molto amato e rispettato. Non e' stato celebrato un funerale in chiesa. Era Ateo e nessuno ha detto "a" riguardo a cio'. Semplicemente, la sua morte e' stata coerente con quello che egli stesso credeva in vita.
A volte invertire la prospettiva e' un metodo utile per comprendere i perche' di un argomento sensibile: come ne sarebbe uscita la chiesa istituzione se avesse permesso i funerali? Da una parte avrebbe evitato tali difficolta', ma sarebbe apparsa incoerente con se stessa ed avrebbe sminuito la radicalita' della scelta se essere cattolici o no. Ci sarebbero state comunque voci di chi afferma che "la chiesa "ipocrita" parla male delle persone e poi intasca i soldi dei funerali" (quanta gente avrebbe partecipato alla messa infarcendo il cestino delle offerte? Io sento continuamente tali superficiali commenti).

Welby era un uomo di cultura ed in piena coscienza di se' fino alla morte. Per tutta la vita ha rifiutato l'esistenza di Dio e l'estensione di Dio nella storia che e' la Chiesa. Non aveva senso celebrare un funerale. Occhio pero' alla risposta della curia romana, la quale afferma di aver deciso di non offrire esequie religiose ma che garantisce la preghiera per l'anima di Welby. I toni con cui invece i media dipingono la posizione della curia sono quelli dell'inquisizione. Questo e' cattivo giornalismo.

Riguardo al paragone con altri “scomodi” funerali comunque celebrati... Inizio col ribadire cio che ho affermato prima: e' la risposta personale quella che conta... a prescindere se poi siamo peccatori o no. Un salmo (Salmo 130) recitava: “Se tu guardi le colpe, o Signore, chi resisterà? Ma presso di te è il perdono, io ti temo e spero”. Questa e' una prospettiva salvifica incredibilmente profonda. Welby non accettava tale prospettiva. Per lui non esisteva. Persone che hanno avuto una vita cosparsa di orrendi peccati sono persone naturalmente da non imitare, ma se non erano atei, hanno avuto diritto alle esequie. E' duro da mandare giu' ma e' cosi'. Provate a pensare alla parabola del figliol prodigo. Un Padre, due figli. Uno parte e sperpera la sua vita in atti abominevoli. Il Padre e' comunque in attesa del suo ritorno. Ma quello che da sempre mi affascina e' la reazione dell'altro figlio, il quale si LAMENTA DELLA BONTA' del Padre verso il figlio peccatore. Oggi ascoltiamo tante volte la voce di questo figlio deluso, ma non lo colleghiamo alla parabola del figliol prodigo. Pinochet e' stata una persona disgustosa, ma se non ha disconosciuto Dio, io non voglio fare come il figlio deluso. Sara' Dio a giudicarlo. La Chiesa in questo caso e' stata coerente con se stessa.

E' davvero difficile tracciare questa linea distintiva tra un ateo che in vita non ha fatto nulla di male ed un tremendo peccatore che non ha comunque disconosciuto Dio. Terribile.
Si potrebbe comunque argomentare che, con le proprie azioni, persone come Pinochet hanno dimostrato di non credere e rispettare Dio. Sono davvero tentato nel vederla cosi'...poi ripenso alla parabola ed al salmo che ho citato.

(...)

Il problema non e' PARLARNE... ben venga la discussione, ma DEVE essere impostata correttamente, soprattutto riguardo a temi sensibili come la morte, l'eutanasia, la malattia ed il dolore... e la delusione. Esattamente cio' di cui parlava il figlio deluso al Padre che aveva appena riaccolto un figlio “immeritevole”.

Tutto cio' non toglie che avremmo comunque bisogno di una chiesa piu' vicina alla sofferenza dei singoli, ma il “pars pro toto” e' una logica che non funziona e per tale moditivo dovremmo meditare molto di piu' prima di gettare il bambino assieme all'acqua sporca... soprattutto chi ha piu' potere nella comunicazione. Piu' potere... piu' responsabilita'.

***

Qui termina l'intervento, ma ho ancora alcune considerazioni:
1. La curia di Roma, nel comunicare la propria decisione nel rifiutare le esequie, non ha rifiutato un sacramento, ha semplicemente rifiutato il commiato funebre che si esegue durante una messa in suffragio del defunto. Il commiato funebre e' un rito... come tale ha valore solo se la persona che lo riceve crede in esso. Welby aveva scelto di non credere, non effettuare il commiato rituale e' in rispetto della vita vissuta da Welby. Per come se ne parla, sembra che la Chiesa abbia accusato Welby di apostasia e lo abbia totalmente escluso.... SBAGLIATO. Le messe in suffragio della sua anima vengono comunque celebrate. Tutta questa rabbia e delusione sono per cosa? spesso per la propria ignoranza.
2. La Chiesa viene criticata continuamente di Ipocrisia... non nego nulla: la Chiesa-istituzione talvolta non e' proprio l'esempio da imitare; ma PERCHE', se in questo caso ha preso una decisione tutto sommato coerente, bisogna sminuirne il valore paragonandolo ad altri avvenimenti "scomodi". Insomma... e' preferibile un po' di coerenza o nessuna coerenza?
3. Il funerale non e' il "premio" per la vita virtuosa o per le persone illustri, Il funerale e' il saluto ad un membro della chiesa... santo o peccatore che sia. Da sempre la Chiesa accetta di celebrare funerali ad orrendi peccatori che comunque non hanno abiurato la fede. Cosa succedera' quando il Dalai Lama morira'? Tutti a lamentarsi perche' non e' stato celbrato un funerale cattolico? Sono sicuro che una delegazione Cristiana vi partecipera', ma il rito sara' secondo i dettami buddisti.

Dopo questo fiume di parole tocco un ultimo "dettaglio": Welby gia' solo per il suo non essere cattolico non ha avuto diritto alle esequie religiose, ma oltre a questo si aggiunge anche che egli mori' con la convinzione di voler porre fine alla propria vita... secondo sue stesse dichiarazioni: se ne avesse avute le forze, avrebbe staccato la "spina" da solo. Il rifiuto della vita e' in contrasto con la dottrina cattolica. Colui che lascia questa terra come suicida lucido e volontario, perde il diritto ai funerali. La dottrina cattolica e' molto precisa e basta dare una letta al Catechismo della chiesa cattolica per capire. Come ultima nota, ci tengo a precisare che il suicida "volontario" e' visto differentemente dal suicida "disperato" dalla dottrina cattolica, al quale la chiesa offre, comunque, esequie rituali.

In ultimo riporto il famoso comunicato del vicariato di Roma riguardo ai funerali di Welby. Date un'occhiata agli articoli del Catechismo dell chiesa cattolica che vengono citati... forse scoprirete che la chiesa e' piu' lucida e umana di cio' che si ascolta da chi parla senza conoscere.

«In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti».



martedì, maggio 01, 2007

Fiera del Libro

Da qualche giorno siamo tornati dal nostro viaggio-lampo a Bologna per visitare l'annuale fiera internazionale del libro per ragazzi. Siamo stati fortunati nel trovare alloggio all'ostello... avevano pasticciato con la nostra prenotazione ed arrivati alla Reception (e vedendo la faccia imbarazzata della ragazza che controllava i registri) ero pronto a dar battaglia per avere il mio posto letto. Fortunatamente una camera si era liberata all'ultimo momento. Questo non toglie che al nostro prossimo viaggio, se decideremo ancora per quell'ostello, avro' un colloquio molto eloquente con chi prendera' la prenotazione. Dei nostri amici illustratori provenienti dal nord della Germania quest'anno, per lo stesso problema, hanno dovuto adattarsi a campeggiare in tenda... neanche avessimo 17 anni... tutta gente professionista...vabbe'.

Superato questo primo ostacolo del pernottamento, il resto e' filato piuttosto liscio; abbiamo visitato la fiera (zeppa di libri bellissimi) e Smiki ha incontrato la sua agente, abbiamo (sebbene per poco tempo) incontrato un nostro amico (Igor, studia Diplomazia a Bologna), visitato la cattedrale di S.Domenico (dove e' esposta la croce Giuntesca che sto studiando) e fatto un raid in tre librerie... assolutamente da menzionare e' la cena offertaci dall'agenzia "Bright" passata assieme alle agenti di Smiki, Zdenko (un collega d'accademia di mia moglie ora anche lui nella scuderia della "Bright"), ed altre 3 illustratrici (un'italiana, una giapponese ed una inglese simpaticissima). Ottima pizza e vino piacevolissimo. Abbiamo promesso di partecipare al "party" natalizio della Bright... abbiamo praticamente gia' 2 persone che vorrebbero darci ospitalita'. Coglieremo l'occasione... sicuramente.

Con noi, oltre alla fotocamera, avevamo la novita' tecnologica di famiglia: una videocamera compatta della Sony (regalata dal famoso "Zio d'america", in questo caso il fratello di Smiki, attualmente negli States per il dottorato in fisica) con cui abbiamo documentato il viaggio. Ci stiamo ancora prendendo la mano, ma presto riorganizzero' il materiale e montero' un Dvd con l'Imovie e l'Idvd dell'OSX.