martedì, agosto 28, 2007

Scatti persi... e ritrovati

Qualche tempo fa, saturo del caos che sovrano regnava nella cartella delle foto, ho deciso di provare un programma distribuito gratuitamente in Internet: Picasa. Avevo creduto di poter gestire l'archivio di foto senza ricorrere a software dedicati, ma col tempo, e l'accumularsi del materiale, la situazione mi e' letteralmente sfuggita di mano.

La scelta si e' rivelata giusta: Picasa e' un programma eccezionale, intuitivo e potente. Il concept e' molto simile ad Iphoto (presente nella suite "Ilife" fornito assieme all'Osx della Apple). Con pochi gesti si riorganizzano cartelle di centinaia di foto, si possono apportare correzioni ai famosi toni "caldi" o "freddi" dovuti a fonti di luce domestiche (le lampade a filamenti risultano disastrose nella resa finale della foto... tutti i colori virano verso l'arancio, le luci al neon, al contrario sfreddano la foto virandola al blu), correggere l'effetto "occhi rossi"... e tante altre cose solitamente fuori portata di molti principianti della fotografia digitale.

L'archivio attualmente conta piu' di 9Gb di foto e filmati, finalmente ordinati per data e liberi da fastidiosi doppioni. Mi sono reso conto che nel periodo del "caos" avevo perso gusto nel rivedere le foto scattate. Ora che le foto sono tutte correttamente archiviate, ho trovato uno scatto che prima, tra la confusione, era passato inosservato.

Non male...no?

Per chiunque fosse interessato, Picasa si puo' scaricare da qui: http://picasa.google.com/

sabato, agosto 18, 2007

Gallerie d'arte...

...sono il luogo giusto per un artista? Attualmente sembrerebbe di si. Sono pochi gli artisti che riescono a raggiungere notorieta' sufficiente per poter lavorare da soli senza l'intermediazione di un "agente di vendita"... inoltre, raggiungere sufficiente notorieta' e' pressoche' impossibile senza rivolgersi ad una galleria: modernamente l'unico bacino presso cui si rivolgono i compratori d'arte con qualsiasi budget.

Tempo fa' Smiljana, quando era ancora alla ricerca del come farsi notare dal pubblico, decise di lasciare in esposizione alcune sue opere nel negozio di souvenir gestito dalla citta' di Varaždin. Ottima posizione ma impossibilita' di vendere perche' Smiki non possiede alcuno "status". Una gallerista di Šibenik, passando davanti alla vetrina del negozio, noto' i lavori e ci mando' una mail per discutere una collaborazione. Poco tempo dopo ricevemmo la chiamata da Londra e nell'euforia e nell'organizzazione del viaggio di Smiki in Inghilterra, dimenticammo la gallerista di Šibenik e con tutte le nostre forze lavorammo per far fruttare la splendida opportunita' offertaci dalla "Bright".

Il resto e' storia: Smiki ha firmato un contratto in esclusiva con la Bright. Ora e' accanto a me a lavorare ad una delle copertine degli 8 libri da illustrare che ha ricevuto come prima commissione (sara' edito dalla Bloomsbury.... stessa casa editrice di Harry Potter). Ma recentemente abbiamo ripreso i contatti con la gallerista per cercare di creare una prospettiva concreta per me. La galleria si e' dimostrata interessata e Martedi' scorso ci siamo piazzati alle 6 del mattino in macchina per arrivare 4 ore dopo a Šibenik, splendido centro sulla costa. La citta' vecchia e' indescrivibilmente bella. La cattedrale che affaccia sul mare e' un esempio unico al mondo: costruita interamente in pietra... anche i tetti a volta, secondo un sistema di montaggio simile al moderno "prefabbricato". Assoltamente da visitare.

Abbiamo trascorso 4 ore a parlare coi galleristi. 4 ore estremamente interessanti, che ci hanno aperto gli occhi sul come effettivamente gallerista ed artista debbano collaborare alla pari.

Immaginiamo un artista che viene "adottato" da una galleria.... Il gallerista si prodiga di studiare l'artista, la sua tecnica, le sue qualita'. Vende molte sue opere ed il nome inizia a diffondersi in tutto il mondo. La gente inizia a bussare alla porta dell'artista senza passare per la galleria (credendo di risparmiare) ed in breve tempo l'artista trova molto piu' fruttuoso lavorare per commissioni private piuttosto che cedere una parte del guadagno come parcella al gallerista. Ed il gallerista? Se cosi' fosse, non gli conviene lavorare cosi' tanto se deve essere "sedotto e poi abbandonato". Ecco perche' le gallerie gestite da veri professionisti lavorano con contratti di esclusiva con gli artisti ingaggiati: il gallerista diffonde le abilita' dell'artista e si assicura una collaborazione duratura sempre piu' fruttuosa per entrambi. Alla fine non e' nulla di diverso da cio' che Smiki ha firmato con la "Bright".

Ma per me? Sono un artista, ma sono un Iconografo... E' la scelta giusta collaborare in esclusiva? Si sono dimostrati interessati dal mio lavoro (pur non conoscendo nulla della moderna iconografia), ma collaborare in questo modo e' cio' a cui tende il mio lavoro?

No. Ho rifiutato... 4 ore di macchina durante il viaggio di ritorno sono servite a me e Smiki per discutere approfonditamente della scelta fatta. Pensiamo sia la scelta migliore. Non posso permettermi di rifiutare future commissioni perche' devo lavorare solo per la galleria. Un iconografo non sforna "madonne in serie" come se fosse una catena di montaggio, ma lavora a contatto del committente, assecondando la sua sensibilita' e necessita'. Sarebbe alquanto bizzarro se una chiesa mi chiedesse una tavola e si vedesse indirizzata a Šibenik per ritirare la tavola fatta per loro... se una persona chiedesse un'icona per un matrimonio e fosse spedito a ritirarla a 4 ore da qui.

La galleria e' il posto ideale per un artista agli inizi della propria carriera, ma io non sono un "artista" generico... sono un iconografo. Mi sono sentito un po' svuotato da questa "opportunita' persa", ma mi ha anche stimolato a tentare strade nuove e piu' vicine alla mia professione...

...qualcosa si muove... qualcosa di grosso... presto andro' a Zagabria per discutere di alcuni progetti...ma ne parlero' qui quando avro' novita' concrete da offrire.