martedì, settembre 26, 2006

Il fatto e' che...

... che non mi do' abbastanza da fare. Punto. Sono partito col piede sbagliato ed ora ho sperimentato diverse situazioni che mi hanno portato al rivedere come reagisco alle difficolta ed al confrontarmi con me stesso... per anni ho cercato di aiutare chi si sentiva perso di fronte ad una difficolta'. Ora ho sperimentato la difficolta' e son dovuto scendere a patti con me stesso per non cadere in depressione. Una bella lezione di vita... mi sento quasi uno stupido a scrivere queste righe: continuo a pensare che altri leggendole pensino che io sia stato un ingenuo fin'ora.

Riannodiamo un po' i fili per far capire come nasce questa riflessione.

Essenzialmente dalla mia scelta professionale: l'essere un "artista". All'inizio di questo Blog scrivevo appunto del come la gente abbia in testa un'immagine stereotipata dell'artista, sempre collegata al Bohemiene che vive tra sigarette, allucinogeni, tute di lavoro sporche, donne di dubbio valore e pochi soldi...
Io sono sposato, non fumo, mi limito a qualche birra e quando lavoro cerco di mantenere il maggior ordine possibile (abitudine ereditata dalla mia maestra di iconografia... lavorare con pigmenti a volte velenosi implica una certa disciplina... a tal punto che i professionisti russi ci prendono un po' in giro dicendo, quando entrano in un laboratorio "italiano", che sembriamo impiegati di una farmacia, piu' che pittori... ma non divaghiamo), ma la testa sulle nuvole la ho, ed ho pensato che formandomi ad un mestiere cosi' particolare, avrei avuto commissioni facilmente se avessi dimostrato di essere tecnicamente capace.... e cosi' ho iniziato a lavorare di getto, postando mail a destra e a manca ed intervenendo in qualche forum cattolico (deprimenti)... qualche feedback lo ho avuto ed ho venduto tre iconette nel giro di poche settimane. Esaltato dal "successo" ho continuato a studiare nuovi soggetti e sperimentare delle tecniche che avevo solo teoricamente affrontato nei corsi di formazione... ma lo slancio iniziale si e' esaurito. E' da Gennaio che non ho commissioni: il lavoro per Latina e' stato l'ultimo. Mia moglie, nel campo dell'Illustrazione soffre dello stesso problema: non ci cercano. Come guadagnarci il pane?
Abbiamo riflettuto moltissimo al come uscirne... mi sento come un marinaio vittima della bonaccia. Decidemmo alfine di trasferirci in Italia e di ricominciare li'. Avrei lasciato questo mestiere per qualcosa di "piu' realistico", ma i nostri piani sono naufragati quando l'associazione che lavora a Cori non ha accettato la nostra proposta di collaborazione con la bottega del centro, e proponendoci dei turni di lavoro incompatibili col tempo che a noi servirebbe per renderci indipendenti. Qundi siamo bloccati qui. Senza commissioni, senza prospettive... almeno senza prospettive se non proviamo qualcosa di diverso.

Mi sono sentito arrabbiato, abbattuto ed anche un po' scemo. Continuavo a pensare:
"Perche' questo lavoro?"
"Perche' i frati, che hanno proposto la nostra formazione, non ci chiedono nulla?"
"Possibile che con tutti gli amici credenti che ho, nessuno tramite loro suggerimento, mi abbia mai chiesto un lavoro?"

Nel frattempo avevamo anche iniziato la trafila burocratica per trasferirci in Italia: trasferimento della mia residenza li', non-rinnovo del mio permesso di soggiorno, trasferimento di parte del mio materiale di lavoro....
quindi ora sono senza materiale, senza residenza qui (e neanche in Italia, se proprio vogliamo essere fiscali), e col permesso di soggiorno scaduto... quindi sono in "partenza coatta": Venerdi' andro' in Italia via autobus, per completare il cambio di residenza, per poi torrnare qui la settimana dopo e denunciarmi nuovamente come turista.

Nel mio cervello brilla una insegna al Neon: "benvenuto al mondo del precariato".
Ma recentemente siamo tornati da Bruxelles dove Smiki ha aperto una mostra personale... ci ha aperto un po' gli occhi. Ma scrivero' come, quando e perche' nel prossimo post...

2 commenti:

iodisegno ha detto...

Non mollare!
:)

Leone ha detto...

Grazie dell'incoraggiamento