mercoledì, maggio 16, 2007

Ipocrisia e ricchezza

Non riesco a stare lontano dai dibattiti... specialmete quelli sulla Chiesa. Vista la comune predisposizione al pensare che la chiesa sia IPOCRITA poiche' predica la vicinanza ai poveri sebbene "ricca" ed immersa nello "sfarzo", propongo una riflessione:

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Allora...questa e' la definizione di Ipocrisia nel dizionario cristiano: È la finzione con la quale una persona simula buoni sentimenti, amichevole disposizione, rettitudine di vita per accattivarsi la considerazione altrui o in vista di un proprio scopo particolare. Essa è più volte stigmatizzata nella Bibbia come frutto della menzogna e dell'orgoglio (Mt 6,2 ss.; 23,5-7). L'ipocrisia ha una valenza profondamente antisociale, in quanto impedisce lo sviluppo di autentici rapporti interpersonali.

Mi sembrava giusto riportarlo perche' a volte leggo interventi che tondono al “forzare” il significato del termine. Dato come corretta la definizione che ho riportato, chiedo: e' ipocrita la persona che predica la semplicita' e la vicinanza ai poveri pur essendo “ricca”? E ancora.... e' ipocrita la persona che propone di vivere con semplicita' pur vivendo con semplicita' i beni che possiede?

Seguendo il tuo ragionamento sembra che per diffondere l'ideale dell'aiuto degli ultimi bisogna PER FORZA essere “Poveri”. Nella storia della chiesa, invece, vi sono stati notevoli casi di “ricchi” che pur rimanendo ricchi, sono stati d'esempio...esattamente come tanti che hanno preferito abbandonare davvero tutto per dedicarsi ai poveri. Francesco d'Assisi... ad esempio, o piu' vicino a noi... Teresa di Calcutta. Ma una “strategia”esclude l'altra? Ti propongo 2 passi delle scritture ed un paio di riflessioni:

Il primo passo e' quello del Giovane Ricco: (Matteo 19,16-22)
16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: "Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?"
17 Gesù gli rispose: "Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". 18 "Quali?" gli chiese. E Gesù rispose: "Questi: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso". 20 E il giovane a lui: "Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?" 21 Gesù gli disse: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi". 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.

Il secondo passo e' sempre da Matteo (il vangelo piu' “umano” tra i 4), riguardante il tributo a cesare (Mt 22,15-22):

15 Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. 16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: "Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone. 17 Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?"
18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: "Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli porsero un denaro. 20 Ed egli domandò loro: "Di chi è questa effigie e questa iscrizione?". 21 Gli risposero: "Di Cesare". E Gesù disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio". 22 Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono.

Prima riflessione: Parto dal secondo passo.... ti chiesi cosa ne pensavi e non hai saputo rispondere. Perfettamente normale. Sicuramente sai che Gesu' stava sulle balle a molte persone... essendo “scomodo” cercavano di toglierlo di mezzo usando mezzi “legali”... l'occupazione romana aveva introdotto diverse leggi, tra cui il divieto dell'uccidere qualcuno senza previa condanna dell'autorita' romana.... quindi cercavano di accusare Cristo di “lesa maesta' “ o di “sovversivismo”, pena per cui molti “profeti” e sedicenti “messia” erano stati condannati alla pena capitale negli anni precedenti alla predicazione di Cristo. Gesu' li spiazza e dice che non c'e' contrasto tra la vita da cittadino e la vita spirituale. Si puo' pagare l'obolo a Cesare, ma a Dio si deve rendere cio' che gli spetta, lo spirito...la fedelta'. La moneta porta l'immagine di Cesare, secondo le scritture l'uomo e' immagine di Dio...comprendi?

Che c'entra tutto questo? E mi rivolgo al primo passo. Il giovane che si accosta a Gesu' gia' e' agli occhi di Gesu' un esempio di chi ha a cuore la propria spiritualita' ed e' alla ricerca di Dio: gia' rispetta la legge dei Padri, ma il giovane chiede ancora di piu'. Gesu' allora gli dice di abbandonare i propri beni. Ma che significa? Significa abbandonare davvero tutto? Allora che rapporto c'e' tra questo passo e quello dell'obolo a Cesare? Che senso ha “rinnegare” la ricchezza quando in un'altra occasione esprime che l'importante e' la vita spirituale? Tutto il Vangelo ha questa apparente struttura contraddittoria... serve allo stimolare la riflessione di chi legge con il proposito di comprendere. Per comprendere QUESTA contraddizione si deve comprendere cio' che Gesu' sottintende oltre alle parole che offre al Giovane: Il giovane e' gia' alla sequela di Dio, ma se vuole essere totalmente ed esclusivamente con Cristo, deve essere pronto a lasciare altri interessi ed altre aspirazioni. Avere una ricchezza personale PUO' ESSERE di impedimento alla propria vita spirituale, ma non lo e' NECESSARIAMENTE, a patto che si riesca a mantenere ben separata la “gerarchia” di interessi... si puo' dare a Cesare quel che e' di Cesare (vivere in una societa' gestendo anche ricchezze materiali), ma dando sempre a Dio cio' che e' di Dio (noi stessi). Torno a ripetere cio' che dissi dei terz'ordini (il terz'ordine francescano e' la soluzione per vivere la “poverta'” francescana in contesti familiari, comunitari, sociali...): Francesco d'Assisi disse che la soluzione era “Avere come se non si avesse”. La ricchezza non e' in contrasto con la spiritualita'...se volessimo trovare il contrasto... esso nasce qual'ora si venerasse la ricchezza.

6:24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. (sempre Matteo).

Lasciami ripetere la frase su cui sto scrivendo questo post:

La chiesa e' IPOCRITA poiche' predica la vicinanza ai poveri sebbene "ricca" ed immersa nello "sfarzo"


Seconda riflessione: Il cristianesimo non e' una filosofia... e' ANCHE una filosofia, ma e' ANCHE religione... giusto per puntualizzare... comunque... penso di aver argomentato sufficientemente sul fatto che semplicita' e predicazione non sono in contrasto con la ricchezza personale... e ti chiedo: quali sono gli esempi di “lusso sfrenato” che conosci? Le chiese? Le chiese sono le zone pubbliche di una istituzione. Anticamente lo sfarzo era una manifestazione di potenza e di gloria...ma chiese “moderne” ne conosci? Dammi qualche indirizzo, perche' vorrei vedere un po' di sfarzo in chiese moderne... I musei Vaticani sono sfarzo? I beni esposti li' vengono da due fonti: DONI e stratificazione storica. Qualsiasi famiglia abbastanza antica possiede mobili “di valore” etc etc... Anelli e catene d'oro di Vescovi e Cardinali? Lo sai che spesso gli anelli vengono fusi per farne di nuovi se non sono beni “d'antiquariato”? Quando un vescovo muore il suo anello passa al successore... e' un simbolo esposto, non una proprieta' personale.
In ultimo: sei mai stato DENTRO al Vaticano? Io si, nella residenza privata di un cardinale. Le cose sono due... o ho beccato il corvo bianco oppure la certezza che tutti vivano nel “lusso sfrenato” non e' proprio una certezza.

Naturalmente non metto in dubbio che vi siano esempi che contrastano con la morale cattolica: Vescovi accusati di strozzinaggio... cardinali piu' dediti al proprio “ruolo” che alle persone... preti che chiedono pagamenti dove non dovrebbero osare. Questi si... sono ipocriti e non li difendo, ma la religione offre soluzioni aperte alla speranza, non soluzioni aperte SOLO alla condanna.

Un'ultima provocazione: se domani la Chiesa decidesse di vendersi TUTTO.... mollare Vaticano, chiese, palazzi. Tutto all'asta ed il ricavato per missioni di beneficenza. Tutti contenti vero? E poi?
Dopo qualche anno le missioni sarebbero nuovamente senza carburante e senza prospettive. Come diceva ***** (un altro utente di cui ometto il nome per motivi di Privacy), il problema della "Fame", nasce dalla cultura del colonialismo e non si risolve senza grandi riforme strutturali a livello mondiale.

La Chiesa sarebbe povera... talmente povera da non avere il denaro necessario per combattere il “combattibile”. Ottima strategia... complimenti

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Non riuscendo (come detto all'inizio) a stare lontano dai dibattiti, ed avendoci preso gusto nel postare qui il frutto delle mie elucubrazioni, ho deciso di riorganizzare i post del blog secondo "labels"... etichette. Nella barra a destra introdurro' un navigatore per facilitare l'accesso a post specifici.


2 commenti:

Unknown ha detto...

Ho letto questo e gli altri tuoi commenti riguardo la Chiesa Cattolica.
Li condivido totalmente, e ti ammiro per la chiarezza espositiva e la profonda conoscenza, doti non comuni.
Mi piacerebbe riportare, all'occorrenza, le tue riflessioni all'interno di un forum che frequento; ovviamente con tutti i riferimenti del caso.
La cosa ti disturba?

Leone ha detto...

assolutamente no